Il ventunesimo gatto!
deve essersi detta, piena di autocompiacimento. A questo punto, mi preme fare una precisazione. A me questa storia del miracolo non mi sconfinfera per niente. Ora ditemi, perché mai dovrebbe essere un miracolo adottare un micetto adorabile come me? Guardatemi ora.Un miracolo? Lo faccio io il miracolo!
Il cuore mi cala nelle mutande e con un balzo risale in cielo: forse la dottoressa abita in un posto sconosciuto e irraggiungibile con qualsiasi mezzo di trasporto. Forse è destino che io resti qui! Ma niente, i giorni successivi è un continuo messaggiare, telefonare, scrivere annunci, e dopo due settimane arriva il verdetto:Pescara? Ma non è vicino a Roma? Ah no? Dall’altra parte? O mannaggia, e come facciamo?
La voce di mamma Mary è ferma ma non è squillante e melodiosa come sempre. Suona un po’ come i vecchi dischi di musica jazz dell’Ammiraglio, quando i graffi facevano impennare la puntina. Non ho detto niente, ma quel giorno ricordo che non ho mangiato quasi niente, cioè solo tre scatolette e una scodella di crocchette e mi sono ritirato nel mio cestino fino all’indomani. Mentre mi porta per l’ultima volta dalla veterinaria, Mary mi illustra il problema del viaggio e il programma per risolverlo.Caro Nonno Salvo: lunedì ti facciamo la seconda puntura e mercoledì si parte.
mi spiega. Dunque non a quattrocentomila come per un momento avevo sperato.La zia adottante abita a quattrocento chilometri di distanza da Salerno
Perché non pure un cammello, un battello, un aereo o un elicottero, penso io, perplesso. Mah. Certo che quella notte non ho dormito un gran che, troppi pensieri nella testa. Ma si sa, le mappe sembrano sempre più difficili del viaggio.E noi ci troviamo a quaranta chilometri da Salerno. Quindi domani alle otto del mattino verrai consegnato alla stazione degli autobus di Salerno ad un signore che viene da Pescara e che guida un grosso autobus rosso. Io purtroppo non posso accompagnarti in città perché a quell’ora devo portare i bambini a scuola. Quindi stasera viene a prenderti con la moto #Andrea, che è un grande amico dei gatti. Dormirai a casa sua e domattina di buonora ti porta in moto alla stazione. Poi il signore con l’autobus ti porta a Pescara, ci vorrà qualcosa come cinque ore, e lì vengono a prenderti con ma macchina per portarti a casa.