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Orecchie di Velluto

α
Raoul
Graf von Ravensburg zu Engelstadt
Lui è arrivato poche settimane dopo di me, quindi la storia la so di prima mano. Siccome qualche ombra ancora la vedo, ho capito subito che non poteva essere uno di noi, perchè l’area di copertura del sole da lui prodotta era all’epoca pari all’ombra gettata da almeno dieci di noi messi insieme. Inoltre non miagolava. A dire il vero, anche nella sua lingua parlava e parla tuttora piuttosto raramente e solo in caso di reale pericolo.
Il nome Raoul è evidentemente “onomatopeico”, come avrebbe detto l’Ammiraglio, ma lo pronunciano molto più spesso gli Zii che lui stesso quando parla nel suo idioma. Con la dovuta cautela, dopo qualche giorno dalla sua venuta, ho iniziato a studiarlo più da vicino e ho capito che ha un mantello liscio liscio e le orecchie grandi grandi che sembrano fatte di velluto di seta.
E’ stato subito chiaro che non aveva intenzioni ostili, malgrado la mole considerevole e che è andata crescendo a vista d’occhio, per chi ha vista d’occhio. Ho capito che, in mezzo alle crocchette di qualità superiore che gli servono, gli propinano giornalmente anche uno speciale lievito che lo fa raddoppiare di volume ogni mese. Non solo non è bellicoso, ma ha uno spiccato senso del dovere, che lo porta ad impersonare diversi ruoli degni di un volontario della Protezione Civile. Appena ha visto che la Zia mi conduceva per l’ora d’aria con l’imbracatura, le ha strappato il guinzaglio di mano, l’ha afferrato fra i denti e mi ha portato a spasso per tutto il giardino.
Siccome rischia di sviluppare un problema alle ossa e deve fare molto esercizio fisico in acqua, l’hanno portato in piscina, ma si vede che non è cresciuto in un posto di mare come me. Infatti le prime volte aveva una paura fottuta di gettarsi. Quando però gli hanno comprato una boa rossa come quella che usava Pamela Anderson in Baywatch, e gliel’hanno gettata in mezzo alla piscina, ha capito subito che la sua missione era il salvataggio è si è lanciato al recupero senza fare una piega. E la tiritera è durata un’estate intera.
Ah, dimenticavo: è un cane.

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