17º
Dorotea
Pare che abbia i colori di sua madre
#Teodora ma il pelo lungo e folto a formare un mantello spettacolare, che unitamente ai grandi occhi verdi ne fanno una vera star. Il problema è che ha un caratteraccio che non si può capire.
Si narra che è nata qui, è vissuta qui, e qui ha ricevuto uguali uguali tutto l’affetto e le cure dedicate a suo fratello (che tra l’altro, poverino, non ha certo la sua bellezza) e tutti gli altri mici. Eppure lei è scontrosa, refrattaria a qualsiasi mossa di avvicinamento.
Perché, mi chiedo, questa differenza? Il veterinario maschio dice, testualmente, che le femmine sono “stronzette” e forse tutti i torti non ce li ha. E sapete che fa la cretina? Vicino alle ciotole del mangiare è assolutamente intoccabile, ma poi si allontana verso il giardino gridando miau miau miau, come se volesse essere rincorsa. La Zia con santa pazienza per mesi e anni l’ha seguita senza sfiorarla, finché la scorsa primavera, per la prima volta, si è lasciata fare una carezza leggerissima. Da allora questo rituale si svolge tutti i giorni e siamo arrivati, udite udite, alla possibilità, solo ed esclusivamente per la Zia, di prenderla in braccio per un nanosecondo.
Torno a dire, non capisco la psicologia dei
gatti di casa, tanto meno quella delle gatte. Vita comoda, cure, cibo buono in abbondanza, cuccia calda e poi ti comporti così?
Mah. Se mi lasciano fare, prossimamente la rieduco io.