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I Gemelli Diversi


12º :: 13º
Ottone e Ottilia

Sono fratello e sorella, pare che siano pelosoni assai, col manto davvero sontuoso, lui rosa cipria e lei grigio ghiaccio variegato, tutti e due con grandi occhi dorati. (Parlo sempre degli occhi, ma credetemi, non sono invidioso!).
Si narra che da piccoli erano due batuffoli morbidissimi, con una forma ad otto, costituita dalla testa pelosissima e dal corpicino tondo tondo. Ecco perché i nomi. Ottilia non era affatto cieca come la Santa protettrice di quelli che come me soffrono alla vista e di Ottone all’epoca non si immaginava neppure che aspetto imperiale avrebbe assunto da grande. La cosa stranissima è che da piccoli erano tutti e due molto ma molto socievoli, stavano sempre in casa, mangiavano sul tavolo del tinello e passavano tanto tempo in grembo alla Zia e alla Prozia, facendo tante fusa fini fini. Poi come sono cresciuti hanno preferito soggiornare prevalentemente in giardino. Fin qui niente di straordinario, vivere all’aria aperta è bello, c’è il prato, ci sono i fiori, ci sono interi boschetti di alberi su cui arrampicarsi. Tutti divertimenti che a me sono consentiti solo per pochi minuti e guardato a vista. Come se non lo sapessero che in tutti questi anni me la sono cavata benissimo. Quanto mi urta questa cosa. Ma non divaghiamo. La cosa strana è che Ottilia, da micetta dolcissima e coccolona che era, si è tramutata in una jena. Si presenta regolamente e puntualmente per mangiare, ma guai a volerle fare una carezza, fa degli zompi alti due metri e sfreccia via più veloce del vento. Non vi dico la povera Zia quando una volta al mese deve applicarle l’antiparassitario oppure se deve darle una medicina. Non bastano guantoni da falconiere a prevenire gli spargimenti di sangue (della Zia). Io francamente certi atteggiamenti non li capisco. La devi fare una cosa? Falla e zitta, no?! Vogliono farti una carezza? Prenditela e basta, no?! Un giorno di questi vi spiego meglio la mia filosofia dell’esistenza, intanto andatevi a leggere il mio decalogo. Ottone invece è rimasto affettuosissimo e corre sempre a strofinarsi per avere le coccole, che accoglie con grandi ronfamenti.
Ora spiegatemi: che cosa è successo di diverso nelle loro vite? Non sono sempre stati trattati tutti e due allo stesso modo e cioè bene? Vai a capire la psicologia dei gatti. Di certi gatti.

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