Goffry per gli amici

Pare che are che l’aspetto maestoso dovuto alla lunga pelliccia grigio scuro, l’enorme codone e gli inquietanti occhi a due colori concentrici oro-smeraldo che tiene costantemente sgranati incutano una certa soggezione. Dev’essere per questo che gli hanno messo questo nome così altisonante e lo trattano con malcelata devozione.
Si narra però che sia stato messo in salvo da due fidanzatini a passeggio in una sera di metà agosto mentre si aggirava famelico tra l’uscita dell’autostrada di Francavilla e una trattoria nei paraggi. La Zia, che ancora oggi non fa altro che leggere sul telefonino gli annunci di gatti smarriti, abbandonati e disgraziati, subito si è offerta di tenerlo per qualche giorno, nell’attesa che si trovasse il "proprietario". Così i due fidanzatini, che si accingevano a partire per le vacanze, lo hanno consegnato a casa Rieve Stasikowski, sparuto, smagrito e stralunato.
Ben presto però si è ripreso ed è stato chiaro che sarebbe rimasto qui. Infatti accurate ricerche non hanno permesso di risalire alle sue origini e gli è stato imposto il titolo nobiliare, giacché un nome bisognava pur darglielo. L’unica ipotesi con un minimo di fondamento è che appartenesse ad una famiglia di grigioni come lui che erano accuditi da una coppia di anziani. Morta lei di vecchiaia, il marito, che era pure un po’ rincoglionito, ha cominciato a trascurare i gatti, che di fatto sono diventati dei randagi e si sono associati ad una colonia del posto. Ma Gottfried è uno che non sa stare fermo un momento, ha voluto rendersi autonomo, ed è andata a finire così. La sua successiva storia sanitaria, che pure credo sia piuttosto interessante, fatevela raccontare dalla Zia
Io sono un tipo pratico e di gattopsicologia ne capisco poco. Io dico solo che non lo trovo per niente spocchioso, anzi quando sono arrivato è stato il primo a corrermi incontro dandomi dei bacetti umidi: ora, non che io ami tanto le smancerie, ma data la mia situazione non potevo mica fare il difficile e me ne sono stato zitto.